Una copia della SS. Annunziata
nella prepositura di Lari (Pisa)

Nell’interno della prepositura di San Leonardo e Santa Maria Assunta di Lari, si trova appesa sopra a un confessionale una copia della SS. Annunziata di Firenze, di mano seicentesca e forse di bottega fiorentina.
Testimonia con la sola sua presenza, anche se il borgo è distante da Firenze, la devozione nella zona alla Santa Immagine del santuario.
Le carte al riguardo però sono mute o quasi. Solo qualche nota ricorda che nel 1607 nella pieve si trovava un altare e un beneficio detto proprio della SS. Annunziata, con una rendita non molto alta e un rettore che insieme assolveva agli obblighi di altri luoghi pii del posto. Nel 1778 il beneficio fu trasferito nella cappella dei SS. Sacramento e S. Elisabetta appena costruita.
Lo ritroviamo nelle carte dell’Intendenza di Finanza il 22 gennaio 1855 quando, essendo di libera collazione, fu nominato dal vescovo di San Miniato come rettore il sacerdote Giuseppe Costagli, che ebbe per i bisogni dell’ente dei titoli di rendita del debito pubblico e nulla più. Il suo incarico non durò molto. A seguito delle leggi di soppressione degli Enti Morali dello stato italiano nel 1866-67 il Demanio, con l’intervento del pretore del Mandamento di Lari, effettuò la presa di possesso dei suddetti beni l’11 marzo 1868. Prete Costagli – è scritto – si astenne del contraddittorio.
Qualcosa però il rettore avanzò dallo stato. Così nel 1870 il ricevitore del Registro rimise al sacerdote i frutti rimasti a credito dal 1868 al netto delle tasse del 30%: totale Lire 52.42.

Un’altra presenza a Lari con dei riferimenti alla SS. Annunziata di Firenze, fu quella dei Servi di Maria.
Dal 1819 al 1850 (ma le carte vanno fino al 1864) in località Ponte si installò una piccola comunità di frati che incentivò la devozione alla Vergine e in qualche modo fu legata all’oratorio di Valcella presso un bivio fuori del paese (Santa Maria della Neve). La comunità dipese dal convento di Sant’Antonio di Pisa e gestì una fattoria con annesso piccolo oratorio. Nel paese fece edificare un bel palazzo ancora esistente, così descritto sul sito internet di Lari:

“Costruito tra il 1841 e il 1847 per ospitare al piano terra botteghe d'affittuari e ai piani superiori inquilini, il palazzo era annesso alla Fattoria dei Servi di Maria. Qui risiedeva un frate del convento di Sant'Antonio di Pisa, detto “Agente di Compagnia” [sic, è campagna, come si trova spesso nelle carte dei conventi], il quale, aiutato dai confratelli, amministrava i beni dei vari possedimenti nelle colline. La fattoria di Lari garantiva una delle principali entrate finanziarie del convento pisano. Nelle vicinanze o all'interno fu costruita una cappella”.

Paola Ircani Menichini, 30 settembre 2022.
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